Nuovi Segnali 2011 – Quarta settimana. Noi e gli altri

Nuovi Segnali 2011 – Quarta settimana. Noi e gli altri
di Tommaso De Beni.

Giunge al suo quarto appuntamento l’iniziativa Nuovi segnali 2011 presentando anche questa volta tre artisti emergenti selezionati dall’archivio GAI (giovani artisti italiani) e curati dagli studenti del Dams. Nel comunicato stampa non si esplicita la scelta di un tema comune, ma se dovessi trovare un filo conduttore tra le opere di Anastasia Moro, Giulio Escalona e Sonja Lemcke non esiterei a dire che esso è il rapporto con l’altro e con gli altri. Ma chi siamo noi? Chi sono gli altri?
Purtroppo la sala non è gremita, ma d’altro canto ciò mi permette di avvicinarmi meglio ed osservare le opere (alcune delle quali sono nascoste e devono essere cercate, ulteriore indizio che il tema potrebbe essere la scoperta dell’altro). Mi auguro comunque una maggiore affluenza nei prossimi giorni: la mostra rimarrà aperta fino al 16 novembre.

Anastasia Moro – a cura di Gioia Nicoletti

Le sue opere sono situate in due posizioni diverse della mensa. I gruppi Metamorphosis Floating e Orh positivo si trovano sulla parete in fondo a destra. Vicino al distributore di bevande e al cibo è invece provocatoriamente collocata l’installazione C’è cuore per pranzo. Il primo gruppo mi piace molto; visto da lontano allude a delle forme disorganiche e anarcoidi, ma quando ci si avvicina trasmette un senso di armonia, dovuto anche alla scelta di colori freddi e rilassanti. Se poi ci si sofferma non sul gruppo in sé ma su ogni suo singolo componente e lo si guarda con attenzione si ha l’impressione di avere a che fare con una forma in continuo movimento ed evoluzione, ciò grazie anche al particolare effetto visivo dato dalla lucidità del materiale resinoso utilizzato. Il secondo gruppo è molto meno dotato di bellezza aristocratica. Il colore acceso e le forme rotondeggianti danno una sensazione di invadenza e quasi di aggressione, funzionali evidentemente all’accompagnamento verso l’installazione C’è cuore per pranzo: è proprio come sembra, si tratta di un cuore (finto ovviamente), che sconvolge forse lo stomaco dei più deboli (ma il cuore è un alimento e può anche far parte del menu). L’allusione è alla necessità dei sentimenti, non meno importanti dell’alimentazione, per sostenere la vita.

Giulio Escalona – a cura di Nicole Cardin

Sperimentale e provocatorio fin dal foglio di presentazione, questo artista è quello che maggiormente ci invita alla ricerca dell’altro. Anche le sue opere vanno letteralmente cercate non essendo presenti a prima vista nella sala della mensa S.Francesco. Occorre scendere nei particolari, cioè nei bagni. In quello delle signore campeggiano giganti spermatozoi, che costituiscono l’opera intitolata Nuovi segnali-Senza titolo #1 e che simboleggiano l’individualismo di ogni essere umano, solo apparentemente inserito in un gruppo più ampio (la cosiddetta società), ma in realtà guidato dal dovere o dall’ego verso i suoi interessi o problemi esclusivi. Più interessante mi è sembrata l’opera Nuovi Segnali-Senza titolo #3 apparentemente molto semplice, ma che fa riflettere. Sullo specchio nel bagno dei maschi c’è una scritta: Ceci n’est pas toi, “questo non sei tu”. Sarà il mio smodato interesse per il surrealismo o il mio scarso repertorio lessicale francese, ma mi viene subito in mente la pipa che non è una pipa di Magritte. In realtà il significato dell’opera di Escalona è molto diverso. Fuori dalle avanguardie, nell’epoca di internet e del “villaggio globale” in cui l’identità singola si perde nella massa, l’invito è ad osservare meglio se stessi e gli altri e soprattutto a riconsiderare se stessi in rapporto con gli altri.

Sonja Lemcke – a cura di Anna Sapio

L’opera di quest’artista tedesca, Sentieri di ghiaccio, è divisa in due parti: da un lato gli oli che rappresentano un paesaggio freddo, arido, ottenuto mediante sovrapposizione di strisce bianche e nere, molto belli e molto suggestivi. Dall’altro delle scritte in tedesco su fogli di carta velina. Io mastico un po’ il tedesco ma la calligrafia è pessima, incerta, quasi infantile. Decifro alcuni termini che si riferiscono alla colazione, alla famiglia. Chissà perché penso ad un bambino. Quando la curatrice spiega l’opera tutto si fa chiaro: sui fogli sono stati riportati dei brani estratti da un libro scritto in forma diaristica dal grande regista tedesco Werner Herzog, il quale compì un pellegrinaggio da Monaco a Parigi per recarsi al capezzale di un’amica malata. I brani sono stati scritti dall’artista usando non le mani ma i piedi, il mezzo con cui si attraversano i sentieri di ghiaccio. Ecco spiegata la brutta calligrafia, ecco spiegata l’opera nel suo complesso: un cammino di avvicinamento verso gli altri, una sorta di percorso ascetico dalla sofferenza al sublime, in un contesto conviviale (i brani infatti si riferiscono ai momenti in cui il regista si fermava nei rifugi per la notte, descritti per lo più durante i pasti).

Che si tratti di pura provocazione, di impatto visivo o di sublime raffinatezza, tutte le opere esposte ci spingono a riflettere, in un luogo affollato come la mensa, sul concetto di identità da un lato e sulle varie possibilità di reale incontro con le altre persone dall’altro, ma rappresentano anche, a mio avviso, un invito a sconfinare dalla ristretta dimensione individuale per aprirsi verso l’altro inteso anche come tutto ciò che incontriamo di diverso e di non convenzionale.

 

Nuovi Segnali 2011

NUOVI SEGNALI 2011
20 giovani curatori per 20 artisti emergenti
un progetto di Guido Bartorelli, Giovanni Bianchi e Stefania Schiavon
RistorEsu San Francesco
via San Francesco 122, Padova
Mostre visitabili negli orari di apertura della mensa
Dal 19 ottobre al 30 novembre
Ingresso libero

19 ottobre – 26 ottobre
Serena Pea a cura di Chiara Gabellotto
Sofia Battisti a cura di Tiziano Rizzi
Valeria Giordano a cura di Elisa Beraldo
Francesca Bellussi a cura di Giorgia Costenaro

26 ottobre – 2 novembre (rinviata al 30 novembre)
Maria Tomasello a cura di Serena Russo
Michele Rongaroli a cura di Valeria Venturin
Giorgia Oregio Catelan a cura di Sofia Stefani

2 novembre – 9 novembre
Alice Tioli a cura di Francesca Vignato
Francesco Grani a cura di Fabrizio Dante
ester Baruffaldi a cura di Elisa Benetti

9 novembre – 16 novembre
Anastasia Moro a cura di Gioia Nicoletti
Giulio Escalona a cura di Nicole Cardin
Sonja Lemke a cura di Anna Sapio

16 novembre – 23 novembre
Valentina Corradi a cura di Paolo Radin
Livia Caputo  cura di Patrizia Capovilla
Diego Boischio a cura di Simona Crescione

23 novembre – 30 novembre
Matteo Mariotto a cura di Francesca Borghesi
Lorenzo Mazzi a cura di Sabina Bassetto
Lara Monica Costa a cura di Luca Broglia
Luca Lunardi a cura di Lucia Pinzani

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